mercoledì 14 dicembre 2016

La nostra mozione sul caso piscina è stata bocciata

Al Sindaco e ai vertici della Giunta comunale è stato contestato dalla corte dei conti il pagamento della piscina mai realizzata nel 2014. Un conto di 400.000€ che finora hanno pagato i besanesi con un aumento straordinario dell’IRPEF. Ad oggi un debito pagato da tutti per l’incapacità di pochi. Dopo tre sentenze del TAR e una del Consiglio di Stato che riconoscono il danno causato alle aziende che dovevano realizzare la piscina per la colpa grave ai limiti della mala fede dell’amministrazione comunale, ora si celebrerà molto probabilmente l’ennesimo processo per una vicenda che ha sempre visto la Lega denunciare ciò che poi i tribunali hanno confermato. Ma quel che ci interessa non è il passato ma il futuro del nostro comune.
Abbiamo presentato una mozione per chiedere che il comune predisponga ogni azione (civile, amministrativa, contabile…) affinchè sia tutelato l’interesse dell’intera comunità besanese ovvero recuperare integralmente la somma di 400.000€ pagata per le negligenze e colpe di pochi acclarate dalle sentenze definitive dei massimi organi della giustizia amministrativa.
La sinistra besanese si è opposta a questa richiesta. Evidentemente ha maggiormente a cuore l’interesse di pochi (rimborsare al comune il meno possibile) e non l’interesse dei besanesi.  
Quella che è la richiesta più semplice e scontata (che un Sindaco faccia l’interesse della propria comunità) si è rivelata una fonte di imbarazzo senza precedenti perché i vertici dell’amministrazione comunale devono al tempo stesso tutelare i propri legittimi interessi e quelli altrettanto legittimi ma opposti del comune e di tutti noi.
Una vicenda che per convenienza loro viene derubricata e ridotta ad attacchi personali, ma dopo 12 anni di pervicace e becera difesa di scelte sbagliate costate ai besanesi 400.000 €. è giunta l’ora che si riconoscano le responsabilità degli errori commessi. E gli errori a differenza di quanto è stato sostenuto in consiglio comunale, sono stati commessi da amministratori, tecnici, e non genericamente da un’entità astratta denominata comune. I muri di villa Borella danni non ne hanno procurati. Chi stava seduto su quei tavoli in consiglio comunale si. Le sentenze definitive (per i saccenti, passate in giudicato) della giustizia amministrativa lo confermano. Ora si tratta solo di attendere. Non possiamo pensare che tutto finisca come al processo di Perugia, con delle vittime (besanesi) e nessun colpevole (Amministratori e tecnici).
Ecco a cosa si chiedeva con la mozione: scongiurare un altro caso Perugia
Ma fin quanto è accettabile che chi sbaglia non paghi mai? E nemmeno chieda scusa?
Nel mezzo come sempre ci vanno i besanesi che ancora oggi pagano per questa vicenda. Infatti è lecito chiedersi quanto il prossimo più che probabile processo impedisca all’amministrazione comunale di lavorare serenamente e di rapportarsi alla pari ad esempio col Prefetto per il problema dei migranti (infatti Besana sta diventando l’hub del nord Brianza dei richiedenti asilo) e per il problema dei furti.
Un gesto di buon senso e responsabilità permetterebbe agli interessati di difendersi liberamente (come privati cittadini) e alla nostra comunità di sciogliere ogni dubbio ogni equivoco ogni incertezza.

Temiamo invece che con la stessa pervicacia con cui sono state fatte scelte sbagliate, seguite da difese sbagliate arriveremo ad un punto in cui non sarà più possibile sfuggire dalle responsabilità ma tutta Besana avrà perso altro tempo, altre occasioni, altri soldi.